Urbino

Docente W.A.Ve. 2018
Aldo Aymonino [IUAV]

Collaboratori
Giuseppe Caldarola [IT]
Matteo Vianello [IT]
Mirna Zordan [IT]

Dobbiamo fermarci ad Urbino e al suo palazzo. Enorme, benché non finito, opera d’anni diversi e diversi maestri su cui Luciano Laurana predomina, con una delle sue facciate, la più nota, arditissima, quasi spinta nel vuoto sulla pendice di una collina scoscesa, visibile a distanza tra due torri. Il Palazzo Ducale di Urbino forse è il più splendido palazzo principesco italiano. Voluto da Federico da Montefeltro, le cui iniziali si ripetono fino all’ipnosi, è una creazione dell’orgoglio: l’orgoglio di un’epoca in cui umanesimo significava culto di persone eccelse, e potere e cultura erano usati per magnificare se stessi.

Guido Piovene, 1957

Circondata da una lunga cinta muraria, Urbino è capoluogo con Pesaro della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.
Il territorio si estende in area collinare, sulle ultime propaggini dell’Appennino settentrionale, Appennino tosco-romagnolo, in un’area classificata a rischio sismico medio-alto.

Fu uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano, di cui conserva appieno l’eredità architettonica. Dal 1998 il suo centro storico è patrimonio dell’umanità UNESCO. Le origini di Urbino sono antichissime, ma è nel Quattrocento che la città visse il suo massimo splendore. Durante la signoria di Federico da Montefeltro, dal 1444 al 1482, si sviluppò a corte un clima artistico fertile e vitale, capace di attrarre nel ducato alcuni dei più illustri rappresentanti della cultura umanistica rinascimentale italiana. La permanenza di personaggi quali Piero della Francesca, Luciano Laurana e Leon Battista Alberti, permise la creazione di un complesso urbano di eccezionale omogeneità, ancor oggi perfettamente conservato.