Una città sarà allora tanto più caratterizzata – o avrà significato – quanto più l’assetto spaziale e quello interpretativo tenderanno a sovrapporsi, fino a diventare indispensabili l’uno all’altro. Ma solo reinterpretando ogni volta tutti gli elementi in giuoco tale indispensabilità può essere un “giudizio”, cioè un processo in atto continuamente valutabile; e reinterpretare significa progettare. In questo senso il centro antico, cui abbiamo per ora attribuito il maggior peso nell’individuazione del significato delle città, va progettato nella sua forma generale, secondo l’ideologia di cui si è portatori e secondo le soluzioni che si vogliono realizzare […] per la città contemporanea nel suo insieme. Il centro antico è sempre più una parte della città contemporanea.
Carlo Aymonino, 1975