Chiese e palazzi sono come ravvolti dentro una tonaca di pietra lavorata come lo stucco, sennonché la pietra tenera, esposta all’aria, prende un bel colore dorato. Il grande capriccio di Lecce va da San Matteo al Duomo, di Santa Maria del Rosario a Santa Maria delle Grazie , da Santa Chiara ai Palazzi della nobiltà, fino al Palazzo del Governo e a Santa Croce che è il culmine: aquile, draghi, scimmie, santi, i turchi, le colonne tortili, le balaustre, i trafori, i riccioli, i fiori, la frutta, i nastri svolazzanti. Pure quella facciata dà un’impressione d’armonia, e, come tutta Lecce, incanta.
Guido Piovene, Viaggio in Italia