Monselice

Docente W.A.Ve. 2018
Antonella Gallo [IUAV]

Collaboratori
Andrea Pastrello [IT]
Fabrizio Della Costa [IT]
Marco Fedrigo [IT]
Giulia Moras [IT]

Monselice è la città più pittoresca che ho visto in Italia. Su una collina c’è il rudere di un antico castello, e di lì sovrasta un panorama splendido e straordinario. Si stende su un’ampia pianura — al livello del mare — la stessa su cui si ergono Ferrara, Bologna, Rovigo, Este, Padova e addirittura Venezia, che riuscivamo a scorgere vagamente all’orizzonte, con il suo diadema di svettanti torri.

Ralph Waldo Emerson, 1833

Monselice è un comune della provincia di Padova in Veneto, situato a sud del capoluogo, nella cornice dei Colli Euganei. Le prime tracce storiche dell’insediamento risalgono all’Età del Bronzo, nel II millennio a.C. In seguito alle dominazioni longobarda, sveva e carrarese, il centro si dota delle fortificazioni militari che ad oggi lo annoverano fra le Città Murate del Veneto. Nel 1405 Monselice entra a far parte del territorio della Repubblica di Venezia e diventa luogo di soggiorno e di residenza per famiglie patrizie. Nel Settecento Monselice vede uno sviluppo dell’attività industriale, tramite l’estrazione di trachite dal colle della Rocca e dal Montericco, e la lavorazione dell’oro. Nel Novecento, invece, la città diventa il centro del commercio per l’intero territorio della Bassa Padovana, grazie alle comode vie fluviali di trasporto che la caratterizzano.

Il centro storico di Monselice, pur caratterizzato da manufatti architettonici di pregio che ne definiscono l’insediamento urbano alle pendici della Rocca, proprio in quest’area area più monumentale vede oggi un calo della popolazione residente. Il comune, grazie alla collaborazione con IUAV che ha sviluppato un progetto di riqualificazione di due isolati situati a sud della rocca, propone l’insediamento di una nuova attività culturale e produttiva denominata “Distretto della Musica”. La proposta di IUAV, sviluppata da Paolo Faccio e Francesco Guerra, ha l’obiettivo di riqualificare l’area attraverso il recupero dei manufatti più significativi e la definizione di alcuni percorsi interni all’isolato, capaci di ridefinire una nuova centralità. Il progetto preliminare prevede la riconversione della Chiesa sconsacrata di Santo Stefano in auditorium. Questa operazione isolata viene proposta come tappa iniziale di una più ampia riqualificazione che il workshop può indagare liberamente muovendosi tra le scarse attività presenti negli isolati coinvolti (come ad esempio l’ostello, sottoutilizzato).

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L’area a sud, di notevole interesse, è definita da edifici che raccordano via M. Carboni a sud e via di Santa Stefano a nord, situate a due quote differenti. Gli edifici prospicienti quest’ultima strada sono caratterizzati da giardini terrazzati su cui affaccia la via monumentale delle Sette Chiese.
Il tema del Distretto della Musica suggerisce una riconversione della cava di trachite, ad oggi utilizzata come parcheggio, situata a nord-ovest della rocca. Dalla documentazione di immagini storiche è emerso che la cava si presta ad attività di pubblico spettacolo che però necessitano di un progetto capace di dare qualità al suo contesto paesaggistico. Attraverso il progetto per il Distretto della Musica, sia la cava che i due isolati a sud possono attivare un processo di rigenerazione capace di restituire nuova vitalità ai luoghi più significativi del centro storico.
Prossima alla cava ma separata dal canale Bisatto e dalla canaletta è situata la stazione ferroviaria di Monselice, distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale e riedificata poco dopo. L’edificio della stazione risulta oggi un volume principalmente vuoto ai margini dell’abitato. Il rapporto con lo spazio aperto non è mediato da aree pubbliche di qualità, mentre un importante investimento ha consentito la realizzazione di un grande quanto muto parcheggio scambiatore a nord dell’immobile.

Documentazione

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