Biella

Docenti W.A.Ve. 2018
DEMOGO [IT]

Collaboratori
Serena Bragato [IT]
Eva De Sabata [IT]
Anne Der Haroutiounian [FR]
Nicolò Martin [IT]
Alberto Mottola [IT]

Biella tra ‘l monte e il verdeggiar de’ piani
lieta guardante l’ubere convalle,
ch’armi ed aratri e a l’opera fumanti
camini ostenta

Giosuè Carducci, 1898

Biella presenta delle caratteristiche morfologiche peculiari – al centro di rilievi montuosi ricchi di sorgenti che confluiscono nel Cervo, il corso d’acqua principale – che hanno condizionato la formazione della città, del suo borgo e dei suoi quartieri, nonché lo sviluppo industriale avviatosi a partire dall’ ‘800.

L’eredità industriale di Biella, caratterizzata da una forte presenza del settore della lana, costituisce una parte importante del patrimonio storico-culturale della città, che si presenta come una realtà complessa caratterizzata da una sequenza di parti urbane diverse tra loro.

La sfida di W.A.Ve. 2018 è quella di “ricucire” tra loro diverse parti del territorio e della storia urbana biellese. Nel Borgo Piano l’amministrazione ha avviato un progetto per la definizione di un “percorso delle fabbriche” che conduce il visitatore attraverso gli edifici più rappresentativi dell’eredità industriale di Biella. W.A.Ve. si propone di integrare l’itinerario partendo dalla stazione ferroviaria, da intendere come una delle principali porte di accesso alla città, che presenta una piazza antistante priva di un assetto definito e necessita una nuova configurazione in grado di conferirle maggiore qualità spaziale. Usciti dalla stazione è immediatamente possibile cogliere la valenza della realtà industriale che caratterizza la città dalla presenza dell’imponente ex Pettinatura Rivetti di via Carso, esempio dell’applicazione dei principi dell’architettura razionalista a quella industriale, costruita tra il 1939 e il 1941, grazie alla collaborazione tra l’architetto Giuseppe Pagano e l’ingegner Gian Giacomo Predaval.

L’altra storia urbana che W.A.Ve si propone di ricucire è il rapporto tra la parte bassa di Biella, Borgo Piano e la parte alta, Borgo Piazza. Queste due parti di città un tempo erano collegate dal sistema di trasporto pubblico costituito dalla funicolare  “Biella Piano – Biella Piazzo” e che ad oggi rappresenta uno degli elementi identitari della città. Inaugurata nel 1885, con una via di corsa che si sviluppa per una lunghezza inclinata complessiva di circa 180 metri con pendenza del 34%, risulta costituita da due linee parallele, su cui si muovono due vetture. Gli azionamenti e le apparecchiature sono poste alla stazione superiore. Nel 1995 l’impianto ha subito una profonda ristrutturazione, con la computerizzazione della linea, e la ristrutturazione sia delle due stazioni a monte e a valle, sia delle due cabine. Attualmente, dopo una serie interventi di controllo, verifica e manutenzione, evidentemente non sufficienti per garantirne il funzionamento, l’impianto è fuori esercizio. La riqualificazione della funicolare “Biella Piano – Biella Piazzo” presuppone un intervento in cui il progetto infrastrutturale è strettamente connesso a quello architettonico e paesaggistico. La funicolare è espressione di un rapporto interrotto tra la parte bassa e la parte alta di Biella, tra la piana fittamente industrializzata e la parte alta, contraddistinta da palazzi di pregio oggi ristrutturati e sedi di importanti istituzioni, e che, proprio a causa del dislivello, non dialogano con il percorso a valle.