Pisa

Docente W.A.Ve. 2018
Ricastudio (Iñaqui Carnicero + Lorena del Río) [ES]

Collaboratori
Anna Bellinvia [IT]
Francesca Cremasco [IT]
Andrea Fortunati [IT]
Marina Lopez Sanchez [ES]

Invece Pisa è tutta orizzontale, spaziosa; le sue strade sono ampie, e perciò scarse d’ombra; è una città chiara, felice, in cui entrano col vento il sapore del mare, il verde e la frescura delle pinete. Può darsi che il Lungarno sia meno ricco di palazzi, meno vario di sfondi di quello fiorentino; ma è più dolce, più aperto. Questa è l’unica città toscana in cui la vita delle acque del fiume, ormai prossimo alla foce, sia davvero presente.

Guido Piovene, 1957

Pisa, una delle città d’arte più note in Toscana, si trova in un territorio pianeggiante a poca distanza dalla foce del fiume Arno, che attraversa il centro della città. La sua fondazione risale all’epoca etrusca, divenuta colonia romana confermò il già importante ruolo marittimo: alla caduta dell’Impero l’assetto geografico dell’area e la potente flotta permisero alla città di non cadere in rovina. Dal X al XIV secolo la potenza della Repubblica Marinara crebbe e consolidò il proprio dominio politico sulla regione e un forte influsso commerciale su molte aree in Nord Africa, Medio Oriente e Grecia, passando infine, dopo secoli di contrasti, sotto il dominio fiorentino. Il centro storico di Pisa è facilmente riconoscibile per la presenza delle antiche mura lungo il suo perimetro, anche se il tessuto urbano è stato notevolmente modificato sotto il regime fascista e danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e dall’alluvione del 1966. Il luogo più noto della città è il Campo dei Miracoli, ma il centro offre altri manufatti interessanti quali anche le opere militari (mura e bastioni), le case-torri e i molti palazzi del centro storico che riflettono la ricchezza della città fra il basso medioevo e l’epoca rinascimentale. L’economia dell’area pisana verte maggiormente su commercio e turismo, anche se il settore manifatturiero e quello della cantieristica navale non sono di scarsa importanza.

Il workshop W.A.Ve. 2018 su Pisa affronta il tema della riqualificazione urbana in relazione al patrimonio storico.

Le aree di progetto individuate si snodano all’interno del centro storico e versano in condizioni di criticità e degrado, ma godono di una posizione di diretto contatto con un palinsesto costruito. Il progetto di riqualificazione deve quindi confrontarsi con tale patrimonio, affrontando il tema  del rapporto tra nuovo intervento e preesistente.

Nel sistema urbano costituito dalla piazza della stazione e da piazza Vittorio Emanuele II, il tema del rapporto con le preesistenze si intreccia con quello di accesso al centro storico. Si tratta di un luogo estremamente degradato della città per il quale i vari interventi che si sono succeduti nel tempo non sono riusciti a definire, né secondo un disegno, né secondo delle chiare finalità organizzative, l’accesso alla città di Pisa.

Poco distante da piazza Vittorio Emanuele II, a circa un chilometro di distanza e quindi facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione, è situata un’altra area da riqualificare: il lotto vuoto sul Lungarno Fibonacci costituisce la testa di un sistema che parte dal fossato del Bastione Sangallo (parte della fortezza Cittadella Nuova costruita con la partecipazione di Brunelleschi a partire dal 1440) e che appartiene a un’area di proprietà comunale denominata giardino Scotto. La zona era probabilmente già parzialmente insediata in età romana, essendo limitrofa al percorso della via Aemilia Scauri. La lacuna sulla quinta del Lungarno è dovuta ai bombardamenti del 1944 ed è l’unica interruzione in questo fronte rappresentativo della città. Le mura oggi sono un elemento di separazione tra il verde attrezzato del Giardino Scotto e quello soggetto a inondazioni, dall’altra parte. Gli edifici che si affacciano su quest’ultimo non stabiliscono alcun rapporto contestuale con lo spazio aperto e le mura, sfavorito anche dalla differenza di quota che può essere interpretato come  interessante elemento per la sua ridefinizione.

Nell’angolo nord-orientale della città murata, si trova il complesso Marzotto, ex edificio industriale che attualmente ospita il Polo Fibonacci, sede della facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, e le segreterie per gli studenti dell’Università di Pisa. Il Polo sorge in prossimità di un’area caratterizzata da edifici religiosi e complessi conventuali – Santa Caterina, San Francesco e San Zeno – di notevole valore storico ed artistico nonché urbanistico, e progressivamente saturata a partire dalla fine dell’Ottocento con edifici a prevalente destinazione residenziale. L’area costituita dai lotti dell’ex Marzotto, nonostante il recupero di alcuni significativi edifici industriali trasformati per il polo universitario, manca di una configurazione configurazione nell’area nord, in attesa di un assetto più convincente.